Famiglie Cooperative a Burano 1896 - 1996
Indice
• Le Cooperative con i suoi presidenti
• Famiglia Cooperativa di lavoro fra pescatori di Burano (Fondata il 3 febbraio 1896)
• I pescatori buranelli Società Mutua Cooperativa di previdenza e lavoro (Fondata il 17 luglio 1898)
• Società Anonima Cooperativa di lavoro fra pescatori di Burano (Costituita il 15 agosto 1904)
• Cooperativa di lavoro fra pescatori ora "SAN MARCO" (Costituita il 14 settembre 1919)

Le Cooperative con i suoi presidenti
Famiglia cooperativa di lavoro fra pescatori di burano.Fondata il 03 febbraio 1896.
Presidente: Antonio Trevisan fu Giovanni.
Chiamato "Pansa"
I pescatori buranelli società mutua cooperativa di previdenza e lavoro.
Fondata il 10 luglio 1898.
Presidente: Vittorio Torcellan detto Foggia.
Società Anonima Cooperativa di lavoro fra pescatori di burano.
Fondata il 15 agosto 1904.
Presidente: Vittorio Dei Rossi detto Pacciarina.
Il 20.03.26 risulta Presidente D'Este Celeste.
Cooperativa di lavoro fra pescatori.
Fondata il 14 settembre 1919.
Assume la attuale dizione di COOPERATIVA “SAN MARCO” FRA PESCATORI DI BURANO il 14 marzo del 1928 come risultava dal verbale del Consiglio di Amministrazione del 21.06.1926, ove il Commissario Prefettizio Del Turco Oliva unificò le Cooperative del 1904 e del 1919.
Presidenti:
14.03.1928 Luigi Costantini Buriello.
21.06.1930 Commissario Prefettizio.
Cav. Uff. Ettore Duse.
14.08.1932 Alessandro Olivieri.
05.08.1934 Giovanni Zanchi.
21.06.1936 Armando Zanchi.
07.03.1941 Angelo Memo Caenasso.
30.03.1942 Giovanni Costantini Colombo.
03.06.1945 Alberto Memo Ballarin.
19.03.1947 Angelo Memo Caenasso.
27.06.1951 Angelo Trevisan Coteretto.
23.02.1975 Rag. Romano Memo.
Famiglia Cooperativa di lavoro fra pescatori di Burano (Fondata il 3 febbraio 1896)
La sera del 03 febbraio 1896 si riunirono in una sala del Municipio di Burano sedici pescatori per costituire la "Famiglia Cooperativa fra pescatori di Burano".
Nasceva in effetti, nell’isola di Burano, la prima Cooperativa di lavoro fra pescatori di mestiere della laguna di Venezia. Erano presenti il Prof. Davide Levi-Morenos,
il Dott. Gio Batta Voltolina, L'Assessore Municipale Zane Antonio, perché all'epoca Burano era Comune autonomo, il Direttore Didattico Pietro Guseo, il Segretario
Municipale Eugenio Quintavalle e il Sig. Giuseppe Crico, a testimonianza dell'importanza che già allora si annetteva all'organizzazione dei pescatori.
La riunione faceva parte dell'opera di proselitismo e di sviluppo sociale effettuati dalla Società Regionale Veneta per la pesca e l'acquacoltura, fondata nel 1890
dal prof. Davide Levi-Morenos, grande figura di scienziato veneziano, economista e sociologo, nonché fondatore della rivista "Neptunia", primo periodico italiano
di oceanografia e scienze applicate alla pesca.
La Società Regionale Veneta di Pesca e Acquacoltura aprì a Venezia con cattedre ambulanti, tipiche dell'epoca, e organizzò corsi di alfabetizzazione e di sviluppo
professionale per i pescatori nelle isole dell'estuario Veneziano.
La Società Regionale Veneta di Pesca cercava di organizzare i pescatori in Cooperative avendo ottenuto in concessione dal Ministero della Guerra alcuni fossi
del demanio militare. I fossi vennero appaltati a tre compagnie di pescatori.
Alla compagnia Vidal Augusto fu Francesco di Canolo furono assegnati i fossi dei Forti di S. Erasmo nuovo e vecchio; alla compagnia Senigaglia Giuseppe e
Bressanello Benedetto i fossi di Alberoni e Crevan; alla compagnia di Trevisan Antonio fu Giovanni detto Pansa e Dei Rossi Giovanni fu Antonio detto Stella
i fossi di Treporti e Torre Massimiliano.
Le cariche sociali furono così distribuite:
Bressanello Benedetto
Dei Rossi Giovanni fu Antonio detto Stella
Toselli Antonio
Vidal Luigi
Vidal Ferdinando
Vidal Domenico
Dei Rossi Carlo
Molin Luigi
Senigaglia Eugenio
Senigaglia Giuseppe
Cresanetto Antonio
Prof. David Levi - Morenos
Dal primo bilancio approvato il 21.03.1896, la Cooperativa evidenziava le seguenti entrate e uscite:
USCITE: £. 252.70
ATTIVO: £. 215.30
L'Attivo di £. 215.30 era così ripartito:
Cassa Postale di Risparmio: £. 119.20
Avere dai soci per quote di 10 centesimi settimanali per completare azioni: £. 73.60
Avere dai soci per completare la quota pagamento fossi alla Società Veneta Regionale - anno 1896: £. 22.50
Singolare è l'informazione del socio Dei Rossi che ricordava come la società aveva speso la somma di £. 58.85 per fascine, pali e ostrichelle con
un risultato negativo per la pesca di ostricoltura; proponeva che la stessa venisse stralciata dai programmi futuri.
Ciò sta a dimostrare che già nel 1896 venivano effettuate dai pescatori locali sperimentazioni di ostricoltura già molto diffuse nel passato.
L'interesse che la Cooperativa mostrò nei confronti dei problemi lagunari fu sempre molto forte; a dimostrarlo c'è una petizione con cui il Presidente
della Società Cooperativa Previdenza e Lavoro fra i Pescatori di Burano, Antonio Trevisan detto Pansa fu Giovanni, chiedeva che il progetto di legge governativo
del 1897, intitolato "Disposizioni per la conservazione della laguna di Venezia" venisse opportunamente modificato nella parte che concerneva la soppressione
della Salina di San Felice, che si estendeva per 780 ettari nella Laguna Nord; perorandone il mantenimento.
Petizione del Presidente della Cooperativa di Burano
I Pescatori Buranelli - Società Mutua Cooperativa di Previdenza e Lavoro (Fondata il 17 Luglio 1898)
Il seme della Cooperazione era ormai germogliato. Non andata a buon fine la Cooperativa fondata nel 1896 a causa di "opposizioni che trovavano
appoggio in argomenti di idraulica lagunare", come ebbe più tardi a confermare il Dott. G. Naleto in una relazione tenuta al Congresso di Pesca e Acquacoltura di Milano
nel settembre del 1906, rammentando che la Cooperativa era sorta per gestire i fossi circostanti le fortificazioni militari; due anni più tardi il 17.07.1898, circa
cento pescatori diedero vita ad un nuovo organismo che assunse la denominazione di "I Pescatori Buranelli".
Il giornale dell'epoca "La Gazzetta di Venezia" così riporta la notizia:
Martedì 19.07.1898
Anno CLVI - 197
Burano - Ci scrivono 18.07.1898
Una cooperativa fra pescatori. Ieri l'altro si radunarono in una aula scolastica circa cento pescatori i quali, dopo un breve discorso del Prof. Levi Morenos, costituirono legalmente per atto del notaio De Toni una Società Cooperativa di Previdenza e Lavoro fra pescatori intitolata: "I Buranelli".
Procedettero seduta stante alla nomina delle cariche eleggendo i pescatori Torcellan Vittorio a Presidente, Dei Rossi Angelo detto Stella a Vicepresidente e i Sig. Prof. D. Levi Morenos, A. D'Este, V. Pitteri, A. Zane, G. Tagliapietra a Sindaci.
La Società è suddivisa in nove famiglie cooperative, secondo il diverso genere di pesca esercitato dai soci, e si propone soprattutto la previdenza per malattia e per vecchiaia: è una istituzione che, bene guidata, può tornare molto utile alla classe numerosa e povera dei pescatori."
La caratteristica della nuova cooperativa è che recepiva le varie realtà di pesca allora esistenti.
Le Famiglie Cooperative allora operanti erano:
TRATTA DI MARE
TRATTA DI LAGUNA
TRATTA DI CANALE
PESCA-NOVELLANTI
COGOLANTI E CHEBANTI
TRATTARIOLI - FOSSINANTI - CAPARIOLI
TASTANELLANTI E SCHILERANTI
TRATTURANTI
SERAGLIANTI
Due rappresentanti per ogni Famiglia formavano il Consiglio, che proponeva all'Assemblea una terna da cui veniva eletto il Presidente, restando gli altri due Vicepresidenti.
Riportiamo le prime pagine dell'Atto Costitutivo della Cooperativa
Al tempo della fondazione della cooperativa, la pesca del pesce "novello" anche se concentrata e limitata ai mesi di marzo, aprile e maggio,
rivestiva grande rilevanza economica per il paese di Burano.
Tale pesca era effettuata non solo dai pescatori organizzati in cooperativa ma occasionalmente da altre categorie.
Per comprendere la rilevanza del fenomeno si riporta quanto pubblicato dalla rivista Neptunia nel n° 8/9 di Agosto - Settembre del 1898 su una corrispondenza
del Dott. G. B. Voltolina, attento studioso della pesca lagunare:
Trascrivo, per l'esattezza, il cognome dei molti capi compagnia.
La compagnia Rossi Santiseppo, sandoli 13 - Coccolo sandoli 11 - Marcello, Foggia, Caenazzo, Strozza, 8 sandoli per ciascuna compagnia, cioè 32 sandoli -
Borin, Cibozzo, Marietto, Bonin, Pansa Antonio, 6 sandoli per ciascuna, cioè 30 - Tamagoro, Manfea, Spinello, Cagarelle, Valezan, 5 sandoli, cioè 25 - Manon,
Ciabin, Baionetta, Contaretto, Manzato, Mastrilli, Lucca, Sacca, Bosetta, Tampei, 4 sandoli per cadauno, cioè 40 - Contadin, Panna, Tamagoro, Marcello Ant.
Bognolo, Ciceri, Gazzarelle, Tomà, Boseghetta, Cincciolon, Puppo, Trappa e Mondo compagnie di 3 sandoli, cioè 39 - Fiumea, Tornà Ant., Turlanetto, Suffa,
Rosso, Bognolo, Santiame, Cegnazza, Furghella, Scarpo di 2 sandoli, cioè 20.
Altri 20 sandoli circa di pescatori isolati, e circa 70 sandoli di pescatori improvvisati, vignaroli, barcajuoli, operai ecc.
Come si può rilevare il totale dei sandoli è di n° 275; considerando che per ogni sandalo occorrevano tre pescatori il totale delle persone impegnate era di 825.
L'articolo prosegue illustrando le statistiche del pescato:
| EPOCA | QUALITÀ | QUANTITÀ | Prezzo per mille | N dei Sand. | OSSERVAZIONI |
|---|---|---|---|---|---|
20 - 26 |
Orade |
550.000 |
7.00 |
300 |
I compratori preferirono acquistar il pesce separatamente specie per specie; manca quindi il pesce frammischiato; Buona pesca di pesce novello anche a Chioggia, dove Orade e Lotregani Pagati a 5 |
26 |
Orade |
100.000 |
7.50 |
280 |
La continua pioggia, il vento sciroccale e la straordinaria alta marea, difficoltarono la pesca e specialmente quella delle Orade. |
2 |
Orade |
150.000 |
9.00 |
270 |
Il prezzo dei Lotregani ribassa straordinariamente, non solo in causa della quantità che si trova nel mercato, ma perché è una specie che per molte valli è poco remunerativa e i chioggiotti non ne vogliono acquistare. |
9 |
Orade |
360.000 |
11.50 |
220 |
Magnifica pesca di Orade in causa delle splendide giornate, del morto dell'acqua e delle grandi magre. |
15 |
Orade |
80.000 |
14.00 |
210 |
Questa settimana ebbe luogo la prima pesca a Caorle; i prezzi furono di £. 8 per mille i Lotregani, e di £. 14 le Orade. |
| EPOCA | QUALITÀ | QUANTITÀ | Prezzo per mille | N dei Sand. | OSSERVAZIONI |
|---|---|---|---|---|---|
22 |
Orade |
100.00 |
17.00 |
200 |
Prima comparsa dei boseghini però in quantità così piccola da non poter essere venduta separatamente nel mercato. |
29 |
Orade |
45.000 |
20.00 |
120 |
La maggior parte dei pescatori abbandonano la pesca del pesce novello, perché non più remunerativa. La sola speranza della pesca dei Boseghini e l'inerzia di cambiar genere di pesce, trattiene alcuni. |
7 |
Orade |
10.000 |
24.00 |
20 |
Bava in su alla mattina, e scirocco alla sera, oppur se la bava tira drio al sol,sono le migliori condizioni atmosferiche per la vegnua dei Boseghini, questa settimana queste condizioni si sono verificate col Borin alla mattina e col sirocco alla sera. |
15 |
Orade |
4.000 |
27.00 |
60 |
Causa le frequenti depressioni atmosferiche il pesce in genere è rimasto così piccolo da poter essere ancora facilmente pescato colla tela invece che col bragotto. Ciò fa meravigliare anche i vecchi pescatori di pesce novello. I Boseghini sono quasi tutti acquistati dai chioggiotti . |
| EPOCA | QUALITÀ | QUANTITÀ | Prezzo per mille | N dei Sand. | OSSERVAZIONI |
|---|---|---|---|---|---|
22 |
Orade |
8.000 |
28.00 |
40 |
Pesca abbondante di Boseghini nella Laguna di Caorle; i pescatori del luogo trovano la convenienza di trasportarli e di venderli a Chioggia al prezzo di 10 a 12 Lire. |
29 |
Orade |
6.000 |
30.00 |
25 |
A Caorle si calcola che nella metà di Maggio furono pescati nella sua Laguna circa 300.000 Boseghini. |
5 |
Orade |
5.000 |
35.00 |
20 |
I vecchi pescatori Buranelli dicono che con S. Alban è terminata la pesca dei Boseghini, S. Alban viene il 21 giugno. |
11 |
Orade |
3.000 |
30.00 |
|
|
Oltre |
Boseghini |
3.000 |
12.00 |
5 |
RIASSUNTO ANNATA 1898
| Qualità | Quantità (n°) | Prezzo (£.) |
|---|---|---|
Orade |
1.421.000 |
14.827 |
Lotregani |
4.314.000 |
22.637 |
Verzelate |
564.000 |
2.672 |
Bottoli |
5.116.000 |
14.340 |
Baicoletti |
174.000 |
1.250 |
Boseghini |
348.000 |
4.270 |
totali |
11.937.000 |
59.996 |
Anche di questa Cooperativa non si conoscono le cause che portarono alla cessazione della sua attività; però sotto la spinta della Legge sulla pesca n° 378 promulgata l'11.07.1904, che per la prima volta concedeva alcuni benefici economici ai pescatori costituiti in Sindacati e prevedeva la concessione di spazi acquei a Società consorziate per tramite delle organizzazioni sindacali, sorse una nuova Cooperativa che si prefisse come scopo principale la costruzione di una "tintoria delle reti".
Società Anonima Cooperativa di Lavoro fra pescatori di Burano (Costituita il 15 Agosto 1904)
La rivista "Neptunia" nel n° 8 del 31 agosto 1904 così riporta la cronaca dell'avvenimento:
Nello scorso giugno il prof. Levi Morenos, direttore della Scuola di pesca, tenne una conferenza ai pescatori di Burano spiegando loro i principi
della cooperazione e dimostrando i benefici che mediante l'organizzazione potrebbero ricavare dalla nuovo legge sulla pesca.
Nel contempo la Giunta Municipale di Burano dava le opportune disposizioni per la formazione di una completa statistica dei pescatori di Burano, statistica già pronta
e che tornerà utilissima per una seria attività a vantaggio della classe peschereccia.
In seguito a tale preparazione il giorno 15 agosto si è legalmente costituita a Burano una prima cooperativa peschereccia allo scopo di provvedere alla tutela degli
interessi professionali nei seguenti modi:
a) assumendo la vendita collettiva del prodotto e l'acquisto pure collettivo degli strumenti di lavoro;
b) coll'applicazione collettiva dei metodi riconosciuti praticamente più vantaggiosi per l'esercizio della pesca e per la conservazione e trasporto del pesce da semina;
e) col perfezionamento delle disposizioni legislative sulla pesca.
d) colla sorveglianza mutua sull'applicazione della legge e regolamento e disposizioni che per ragioni locali economiche sociali la cooperativa credesse di stabilire.
L'atto costitutivo fu gentilmente rogato dal notaio dott. G. B. Voltolina consigliere attivissimo e benemerito della Società Regionale Veneta per la pesca e l'acquacoltura,
il quale, conoscendo profondamente le condizioni ed i bisogni della classe peschereccia ha compilato anche - d'accordo con la Direzione della Scuola - lo statuto della
Cooperativa stessa.
Alla seduta di costituzione, che fu presieduta dal Sindaco di Burano cav. avv. Francesco Voltollina, erano presenti oltre al direttore della scuola di Pesca prof. Levi
Morenos, al notaio dott. G. B. Voltollina ed al sig. Mamerto Camuffo rappresentante della Società Veneta per la pesca e l'acqualcoltura, l'assessore delegato Vio Antonio,
l'assessore Leonardo Quintavalle, i consiglieri comunali Barbaro Angelo, rag. Fusetti Umberto e Zane Angelo ed i medici dott. Lorenzo Bianchi e dott. Gilberto Winckels.
Giustificarono l'assenza gli assessori Jesurum e Sinigaglia; il senatore Sormani-Moretti presidente generale della Società Regionale Veneta, ed il Conte Antonio Comello
quale presidente della Scuola di Pesca e rappresentante della stessa del Ministero di Agricoltura Industria e Commercio, avevano pregato a rappresentarli il sindaco cav.
Voltolina.
Il Sindaco, nel presentare con cortesi parole il prof. Levi Morenos, spiegò la finalità della cooperativa; assicuro che la Giunta Municipale ha fatto il possibile per
mettere la popolazione peschereccia di Burano in condizioni da poter ricavare dalla nuova legge quella parte di beneficio cui ha diritto, e dimostrò come il conseguimento
di qualsiasi vantaggio dipenda esclusivamente dalla diretta partecipazione dei pescatori alla tutela dei loro interessi.
Promise infine essere intendimento suo e della Giunta di provvedere d'accordo con la Direzione della Scuola di pesca, per la istituzione dei corsi speciali per combattere
l'analfabetismo fra i giovani pescatori.
Il prof. Levi Morenos tenne quindi, in dialetto, una delle sue splendide conferenze spiegando lo statuto proposto e dimostrando la necessità di una seria organizzazione
da parte dei pescatori allo scopo di disciplinare più razionalmente l'esercizio dell'industria e di migliorare le condizioni morali, intellettuali ed economiche dell'
intera classe peschereccia.
Approvato lo statuto e dichiarata costituita la Cooperativa, si rimandò la nomina delle cariche sociali ad altra seduta che si terrà dopo il riconoscimento della
Cooperativa stessa da parte delle competenti autorità.
Prima di sciogliere l'assemblea furono inviati telegrammi di partecipazione alle loro E. E. i ministri Luzzati e Rava ed all'on. Pantano.
Per una più completa documentazione si riporta copia dell’Atto costitutivo della Società Anonima Cooperativa.
In una adunanza tenuta il 21 febbraio 1905 il Consiglio decise la fondazione di una " Casa del Pescatore", edificio sociale attrezzato
per la tintoria delle reti a macchina, con sistema cooperativo.
La tintoria delle reti da pesca era fondamentale per la loro conservazione essendo di cotone e gravava in misura rilevante sull'economia dei pescatori.
Il 30 settembre 1906 l'assistente della Scuola Veneta di Pesca ed acquacoltura tenne a Burano una conferenza sulla tintura delle reti e i suoi processi usati in Olanda e Germania.
Non mancarono momenti di crisi; ma nel 1908 un nuovo impulso fu dato alla Cooperativa dall'allora Sindaco di Burano Sig. Francesco Bon, dal Parroco Don Dario Costantini
e dall'infaticabile prof. Levi Morenos tanto che la stessa contava oltre 200 soci.
Nel 1910 fu presa in considerazione la possibilità di acquistare una vecchia tintoria che era stata messa in vendita. L'idea fu abbandonata ma mancavano pure i soldi per costruire il nuovo edificio della "Casa del Pescatore".
Nel 1912 il nuovo fabbricato risultava costruito con gravi difficoltà economiche per la Cooperativa, che era in ritardo con il pagamento all'impresa della seconda rata di acconto tanto che il Sindaco di Burano facendosi interprete delle necessità della stessa inviò al Ministro dell'agricoltura un telegramma di sollecito:
Eccellenza Nitti Ministro Agricoltura
Roma
Compio dovere informare V. E. che Cooperativa pescatori questo Comune trovasi vigilia fallimento perché Ministero Agricoltura non ancora approvata concessione
prestito mutuo deliberata Sindacato peschereccio Adriatico da oltre tre mesi. Prego V. E. provvedere urgentemente scongiurare irreparabile danno dal quale
Cooperativa attribuirebbe responsabilità al Governo.
Ossequi.
Bon, Sindaco
Il Ministero telegrafò in data 20 febbraio a risposta:
Sindaco Burano
Fra breve adunerassi Commissione consultiva pesca che deciderà su concessione mutuo in favore codesto Sodalizio. Occorre quindi attendere che detta
Commissione emetta parere in proposito.
Ministero solleciterà quanto sia possibile.
Ministro Nitti
Cooperativa di Lavoro fra pescatori ora "San Marco" (Costituita il 14 Settembre 1919)
A formare il primo Consiglio di Amministrazione vennero nominati: Tagliapietra Giuseppe detto Angelo, Costantini Luigi fu Angelo, Bon Alberto detto
Pietro, Tagliapietra Giovanni fu Angelo, Dei Rossi Antonio fu Angelo, Zane Luigi fu Angelo, Dei Rossi Antonio fu Angelo e Memo Mario fu Ermenegildo.
Sindaci effettivi: Don Dario Costantini allora parroco di Burano, Dei Rossi Achille e il Cav. Francesco Bon, Sindaco di Burano.
Un anno dopo spinti dall'entusiasmo e dalla volontà di organizzarsi i pescatori di Burano sostenuti dal Comm. Emilio Pesenti, al quale più tardi, per ricordarne
la memoria, affissero una lapide nel fabbricato della Cooperativa, a San Mauro 111 costituirono la Cooperativa di Consumo San Martino di Burano" in onore del
Santo patrono dell'isola.
Sindaci furono eletti Don Dario Costantini, Parroco di Burano, Don Beniamino Groggia, Cappellano a Burano e il Cav. Francesco Bon, negoziante dell'isola.
Gli avvisi delle riunioni venivano effettuate sui periodici "Il Domani Sociale" di Roma e sul settimanale Veneziano "Bandiera Bianca".
La Cooperativa aderì pure alla Federazione Nazionale delle Cooperative in Roma.
L'organismo non ebbe vita facile tanto che nel 1926 fu sciolto i beni venduti e incorporato nella Cooperativa pescatori "San Marco".
Riportiamo copia dell'atto costitutivo.

Copia Atto costitutivo della Cooperativa del 14.09.1919
Ancora silenzio per mancanza di documentazione sino al 1926, nel frattempo era nato il Fascismo.
Nel 1926 fu fondato l’Ente Nazionale Fascista della Cooperativa che impose il controllo strettissimo sulle cooperative che sfuggirono alla distruzione e
alla devastazione degli squadroni fascisti
Il 20 marzo del 1926 si presentarono al Sig. D'Este Celeste, Presidente della Cooperativa fondata nel 1904 il Maresciallo dei R.R. Carabinieri Pietro Greggio,
il Sig. Molin Giuseppe in rappresentanza del Sig. Tiziano Tagliapietra vice Commissario del Circolo Fascista, il Sig. Bon Cav. Francesco quale rappresentante
del sindacato pescatori di Burano e il Sig. Oliva del Turco nominato commissario prefettizio della suddetta Cooperativa.
Di fatto le due cooperative di pescatori allora esistenti vennero unificate.
Interessanti sono le due relazioni che il Commissario Prefettizio tiene alle Assemblee dei soci del 13 febbraio 1927 sulla gestione del 1926 e il 4 marzo 1928
sulla gestione dell'anno 1927.
Relazione del Commissario Prefettizio sulla gestione al 31 Dicembre 1926 letta all'Assemblea Generale dei Soci tenuta in Burano il 13 febbraio 1927.
Sigg. Soci,
Nella precedente assemblea da me presieduta il 21 Giugno 1926 nel darvi atto dell'inizio della mia gestione, mi proponevo di condurre a termine nel più breve
tempo possibile l'organizzazione della Vs/ Cooperativa in modo da consegnarla in piena efficienza al nuovo Consiglio d'Amministrazione ch'io contavo di insediare
entro l'anno 1926. Sennonché circostanze estranee alla mia volontà mi obbligarono a ritardare ed anche a modificare in parte il mio programma.
Voi sapete che Vs/ Cooperativa sorta il 14 settembre 1919 è una filiazione di quella da voi costituita con lo stesso nome il 15 Agosto 1904 e che lo stabilimento
"Casa del Pescatore" del quale l'attuale Società ebbe ad impadronirsi è proprietà della Cooperativa precedente che ha bensì cessato di esistere per il compiuto
periodo di durata stabilito in anni 20, ma che tuttavia non venne ancora liquidata. Ora le attività e le passività della cessata Cooperativa non possono figurare
fra quelle della Vs/Società fino a che non venga provveduto a tale apporto con le prescritte modalità di legge. Da ciò la necessità di estromettere sia pure
provvisoriamente, dalla consistenza patrimoniale della Vs/ Cooperativa il valore degli Immobili e degli attrezzi della vecchia Società segnato in Inventario
per £. 22.650,50; operazione questa che viene logicamente ad influire sulle risultanze di Bilancio il quale malgrado la conveniente valutazione dello Stabile
di Vs/ proprietà, si chiude al 31 Dicembre 1926, con una perdita di £. 2.385,70. In compenso però il Bilancio Sociale al 31/12/26 comprende esclusivamente le
attività e le passività della Vs/ Cooperativa. Detto Bilancio, compilato per mio incarico dal Rag. G. B. Poli di Venezia, prima di sottoporlo al Vs/ esame,
venne da me scrupolosamente esaminato e trovato conforme alle risultanze contabili del giornale. Le varie voci di entrata e di spesa, furono da me controllate
con le rispettive pezze d'appoggio in modo da accertarmi che la situazione patrimoniale della Vs/ azienda di cui oggi vi verrà data lettura corrisponda a verità.
É quindi tutta una nuova opera di risanamento che s'impone, opera che non è possibile affrettare per la difficoltà di ammettere nella loro cifra integrale le
passività raccolte e l'opportunità di ottenere dai Creditori della Cessata Cooperativa (che sono poi quasi tutti Soci della Cooperativa attuale) una congrua
fiducia al loro credito, in modo che la Ns/ Società possa trarne dalla fusione con la Società cessata, un reale beneficio economico. In questi giorni inoltre
ho condotto a termine le trattative con i Sigg. Trevisan Giuseppe e Torcellan Vittorio per la chiusura della Tintoria aperta in Burano località Macello che
poteva costituire una modesta concorrenza alla Tintoria Sociale; trattative agevolate dal Sig. Basadonna Vittorio che associato da prima nell'Impresa ai predetti
Sigg. rinunciava alla Sua proprietà ed agli utili eventuali dall'inizio della gestione a favore della Cooperativa. Si tratta ora di stabilire con i Sigg. Trevisan
& Torcellan i risultati di questa gestione e di addivenire quindi alla liquidazione definitiva con conseguente assunzione delle caldaie ed attrezzi da parte della
Cooperativa. ma questo non basta per migliorare le condizioni economiche della ns/ azienda è indispensabile aumentare il gettito delle provvigioni che durante il
passato esercizio fu veramente irrisorio. A tale scopo sarà organizzato un'opportuno controllo perché tutti i Soci pescatori debbano portare il loro pesce a Venezia
esclusivamente ai quattro provvigionisti della Cooperativa sotto pena d'inibire a loro l'uso della Tintoria. Ogni pescatore che vorrà tingere le proprie reti nella
Tintoria Sociale dovrà presentare ad un incaricato della Cooperativa tutte le bollette del provvigionista e soltanto dietro presentazione della stessa verrà rilasciato
il buono per la tintura e conteggiato il pino a £. 1,05 mentre per i pescatori sprovvisti delle bollette del provvigionista il pino sarà conteggiato a £. 2 il Kg.
Non è pertanto ancora il momento di parlare del nuovo Consiglio di Amministrazione; occorre elevarVi a maggiore disciplina e comprensione ed io mi auguro che i mutati
sistemi da me introdotti possano presto portare la Vs/Società a provvedere da sola al proprio funzionamento.
Il Commissario Prefettizio.
Inventario al 31.12.1926
Relazione del Commissario Prefettizio (Letta all'assemblea dei Soci del 4 Marzo 1928).
Cari Soci,
Nominato Commissario della Vostra Cooperativa con decreto Prefettizio 20.03.1926 consegno oggi al nuovo Consiglio d’Amministrazione la vostra Azienda in piena efficienza,
dopo averla sollevata da quella indisciplina e da quel caos amministrativo che indubbiamente l'avrebbero condotta al dissolvimento.
Riassumo con la possibile brevità i punti più salienti dell'opera mia durante il periodo della mia gestione.
Organizzazione. Prima del mio avvento regnava nella compagine sociale del vostro sodalizio la più completa anarchia. La difficoltà di aver sottomano una massa nomade
come quella peschereccia, la naturale diffidenza, l'ottusità del pescatore che spesso ignora le proprie generalità ed i frequenti casi di omonimia non soltanto del
nome e del cognome ma ancora della paternità e soprannome e perfino della data di nascita, rendevano arduo un esatto censimento dei componenti la Cooperativa e quindi
la formazione di un libro soci che rispondesse alle prescrizioni di legge.
Oggi tutti i 297 Soci della Cooperativa sono regolarmente iscritti e poiché in maggioranza essi sono analfabeti, sono già in corso le pratiche perché con regolare
procura notarile venga delegato chi dovrà firmare in loro sostituzione il libro soci. Affinché poi i singoli interessi siano meglio trattati ho provveduto alla
divisione della massa sociale in gruppi a seconda del genere di pesca esercitato e precisamente alla formazione delle seguenti squadre: Serragianti - tratte da Canale
- Nasse - Cogoli - Bragottanti - Fiocina - Pesce Novellanti - Strascico da Marina - Pesca Tartanella - Pesca Crostacei e Molluschi - Battarela d'Anguele, avendo cura
che le nuove cariche sociali siano distribuite in modo che tutte le arti vi siano rappresentate.
Disciplinamento Legale. Nessun pescatore era in regola con gli articoli 189 - 144 - 147 del Codice Mar. Mercantile, ne con l'articolo 107 del Regolamento Cod. Mar.
Mercantile. Qualche pescatore possedeva la licenza della barca; ma quasi tutti erano privi del foglio di ricognizione senza del quale la pesca è assolutamente vietata.
Urgeva quindi provvedere ad ogni socio il certificato di nascita, di domicilio, di vaccinazione ed il foglio di congedo da trasmettere alla Capitaneria di Porto per
l'iscrizione degli interessati fra la gente di mare di 2° Categoria. Lavoro questo che finalmente fu portato a compimento in questi giorni e le relative pratiche già
depositate all'Ufficio competente saranno quanto prima esperite.
Situazione Amministrativa. Quando iniziai il mio lavoro esistevano in Burano Tre Cooperative di pescatori: quella di lavoro costituita il 15 Agosto 1904 proprietaria
dello Stabilimento per la tintoria delle reti; quella costituita con identica ragione sociale il 14 Settembre 1919 la quale senza intervento di nessun atto legale e
solo chiamando nelle proprie file i soci della prima, s'impadroniva della tintoria e la gestiva per proprio conto; quella di consumo denominata S. Martino che da
parecchi anni cessata gravava con le sue passività sulla Cooperativa di lavoro. Occorreva pertanto liquidare la Cooperativa pescatori di Burano costituita nel 1904 e
trasferiva legalmente le attività e le passività di questa nella nuova Cooperativa costituita il 14 Febbraio 1919, a ciò venne provveduto nell'assemblea dei soci del
22 Maggio 1927 pubblicata ed affissa con le modalità di legge.
Ma dove maggiormente s'imponeva una radicale riforma era nello Statuto Sociale non più rispondente agli odierni concetti della Cooperazione ed alle esigenze amministrative
della Società. Nell'Assemblea del 21 Giugno 1926, pure pubblicata ed affissa a sensi di legge, vennero modificati gli articoli 1, 2, 3, 7, 10, 18, 23, 24, 32, 38 dello
Statuto Sociale.
Approfittai di tali modifiche per ridurre da due a un anno la durata in carica del presidente e da quattro a due anni, la durata delle funzioni degli amministratori.
E' bene che possibilmente tutti i Soci si avvicendino nelle cariche sociali in modo che ciascuno si avvezzi a portare nel governo degli interessi comuni il proprio
contributo di lavoro, di passione e di controllo.
Situazione Contabile. Il Bilancio della Vostra Cooperativa all'assunzione della mia carica di Commissario si chiudeva con un utile netto di Lire 2385.,30 ma
nelle passività ivi esposte non figurava il debito cambiario di Lire 13.000.= verso i fratelli D'Este di Burano per cui il bilancio stesso avrebbe dovuto
chiudersi con la perdita effettiva di Lire 10.614, 30.
Il bilancio al 31 Dicembre 1927 presenta una perdita di Lire 1527,70.
La consistenza patrimoniale dell'Azienda si è quindi notevolmente migliorata e tutte le attività e passività esposte sono inoltre vere e reali.
Ho ritenuto di aumentare il valore del fabbricato tintoria delle L. 2.035.= spese per la costruzione della nuova pompa elettrica, il valore del fabbricato
ad uso sede sociale della L. 2.350.= speso per restauri e quello del mobilio delle L. 850.= spese per l'acquisto della bandiera.
Oltre a tali miglioramenti a mobili e immobili, una particolare cura fu quella di estinguere i debiti specialmente verso le banche. Gli effetti passivi presso
le banche che al 26 Marzo 1926 ammontavano a Lire 19.600.= si riducono al 31 Dicembre 1927 a Lire 6.500.=, furono cioè estinti durante la mia gestione effetti
passivi per un'importo di Lire 13.100.=
Tintoria e mercato. La vostra Cooperativa ha due fonti di reddito. L'esercizio della tintoria e la provvigione dell'1% lasciato dai provvigionisti sul pesce venduto.
Secondo i dati dell'ultimo triennio l'utile della tintoria si mantiene quasi stazionario Lire 5.813,10 nel 1925; Lire 5.690,72 nel 1926; Lire 5.950.= nel 1927.
Il gettito delle provvigioni dopo una lieve depressione nel 1926 si afferma invece in un sensibile aumento: Lire 9.579.= nel 1925, Lire 6.042.= nel 1926 e Lire 11.000.= nel 1927.
Prima della mia gestione ogni pescatore poteva impunemente portare la propria partita di pesca anche a provvigionisti che non fossero designati dalla Cooperativa. Oggi
provvigionisti e pescatori sono posti in condizioni di fare il loro dovere; i primi in virtù del contratto notarile da me stipulato che sancisce in caso di inadempienze
severe pene pecuniarie e i secondi in seguito al controllo da me istituito sulla tintoria, per il quale vengono esclusi della tinta quei pescatori che non presentano il
bollettino di vendita del provvigionista della Cooperativa.
Molto è ancora da fare in questo campo perché anche le categorie di pescatori che non hanno bisogno di tingere debbano portare il loro contributo alla Società, e le pratiche
da me iniziate per l'organizzazione del mercato del pesca da semina e della pescheria di Burano, possono essere di guida ai nuovi amministratori.
Ad essi quindi seguire la linea da me tracciata ed ai soci tutti di continuare con disciplina e solidarietà il loro lavoro.
La vostra Società aderente per disposizioni statutaria all'Ente Nazione della Cooperazione che io ho l'onore di rappresentare, sarà sempre da me vigilata e sorretta;
non intendo quindi congedarmi da voi ma ricordarvi che io sarò sempre con voi anche nel momento del bisogno ma che non permetterò mai che l'opera mia venga fraintesa
ne che venga menomato ciò che è stato fatto e che ancora si dovrà fare.
il Presidente dell'Assemblea
Inventario al 21.12.1927
Il 14 marzo 1928 fu insediato un nuovo Consiglio di Amministrazione. La normalizzazione sembrava attuata. Presidente fu eletto Costantini Luigi detto Buriello.
Consiglieri:
- Dei Rossi Enrico detto Pacciarina
- Rosso Antonio " Gnagnarin
- Memo Angelo " Caenasso
- Vio Angelo " Cagretti
- D'Este Giuseppe " Frattin
- Seno Virgilio " Scherolin
Cassiere fu eletto D'Este Luigi di Celeste.
Segretario contabile il Rag. Gio Batta Poli.
Copia Azione della Cooperativa di Lavoro del 14.09.1919
I soci risultavano 297 ed erano suddivisi in "famiglie" secondo la specificità di pesca che effettuavano:
1) - Tratte da canale
2) - Serragianti
3) - Nasse
4) - Cogoli
5) - Bragottanti
6) - Fiocina
7) - Pesce novellanti
8) - Strascico da marina
9) - Pesca tartanella
10) - Pesca crostacei e molluschi
11) - Battarella da Anguelle
Uno dei primi atti del nuovo consiglio fu quello di provvedere a denunciare alle pubbliche autorità i pescatori che usavano materiale esplodente nella pesca,
pescavano le "verzelattine" fuori stagione e danneggiavano le reti degli altri associati poste in laguna.
Il 30 settembre 1928 la Cooperativa aderì al "Consorzio fra pescatori dell'Alto Adriatico", organismo che si prefiggeva l'acquisto collettivo di materiali da
pesca, la costruzione di case per pescatori, di stabilimenti per la tintoria delle reti e di vigilare sulla rigida applicazione delle disposizioni legislative
in materia di pesca.
Il 4 novembre 1928 fu venduto il fabbricato di proprietà della Cooperativa sito a S. Mauro n. 111, e la sede sociale fu trasferita presso la Casa del Pescatore
in via Terranova 215. Con tale vendita vennero ripianati i vecchi debiti verso i soci Costantini Luigi detto Buriello, Seno Luigi e Costantini Giuseppe detto
Padrin che avevano a suo tempo prestato i soldi per l'acquisto.
Nell'assemblea del 03/02/1929 fu nominato il nuovo Consiglio di Amministrazione:
Costantini Luigi detto Buriello - Presidente
Tagliapietra Giuseppe " Bigoli - Consigliere
Seno Virgilio " Scherolin - "
D'Este Giuseppe " Frattin - "
Costantini Angelo " Padrin - "
Tagliapietra Giovanni " Marinaro - "
Vio Alessandro " Cagretti - "
Cassiere: Braion Carlo
Segretario contabile: Rag. Gio Batta Poli
Sindaci: Dott. Romano Andreose
Vio Federico e Senigaglia Vittorio
Il fascismo di fatto prendeva il controllo della Cooperativa. Il Dott. Andreose notoriamente svolgeva attività sindacale nel campo della pesca; infatti il 16
febbraio 1930 per divergenze con il Collegio Sindacale sulla gestione della pesca del pesce novello che era una delle fonti di maggiore guadagno per i pescatori
e che di fatto fu strettamente gestita da un uomo di fiducia del Dott. Andreose, un certo Isepetto, il Consiglio rassegnò le dimissioni.
Fu nominato commissario Prefettizio il Cav. Uff. Ettore Duse.
Il 04 ottobre 1931 fu nominato nuovo presidente il Sig. Alessandro Rino Olivier.
Viene confermato che la Cooperativa ha un quarantennio di vita.
Evidentemente si ricollegano non solo alla Cooperativa fondata nel 1904 ma anche a quelle già esistenti nel 1896 e 1898.
Consiglieri risultano Vio Angelo fu Antonio, Costantini Giovanni, Bon Vittorio, Costantini Pietro, Dei Rossi Luigi "strighetta" e Tagliapietra Giovanni "marinaro".
Nel Collegio Sindacale entrò il Dott. Giuseppe Grella fiduciario del Circolo Fascista di Burano, il Sig. Bean Candido e Vio Angelo.
Dal 1932 al 1945 la normalizzazione fu completa.
Comunque è bene ricordare i vari amministratori che si sono via via succeduti:
1932 - 1933
Olivier Alessandro Presidente
Vio Angelo Consigliere
Costantini Giovanni "
Bon Vittorio "
Costantini Pietro "
Dei Rossi Luigi "Strighetta" "
Tagliapietra Giovanni "Marinaro" "
Collegio Sindacale: Dott. Giuseppe Grella, Bean Candido e Vio Angelo di Federico.
1934 - 1935
Zanchi Giovanni Presidente
Dei Rossi Luigi "Strighetta" Consigliere
Tagliapietra Giovanni "Marinaro" "
Costantini Angelo "Padiero" "
Memo Angelo "Caenasso" "
D'Este Giuseppe "Frattin" "
Tagliapietra Augusto "Bigoli" "
Collegio Sindacale:Dott. Giuseppe Grella, Rocco Flaminio e Torcellan Vittorio, rappresentante fiduciario del circolo fascista.
1936 - 1937
Zanchi Armando Presidente
Tagliapietra Albino "Marinaro" Consigliere
Tagliapietra Augusto "Bigoli" "
Memo Angelo "Caenasso" "
Zane Giuseppe "Cuccagna" "
Costantini Angelo "Padrin" "
Collegio Sindacale:Dott. Giuseppe Grella, Rocco Flaminio e Novello Attilio.
Risultano associati n° 260 pescatori.
1938-1939
Zanchi Armando Presidente
Tagliapietra Albino "Marinaro" Consigliere
Tagliapietra Augusto "Bigoli" "
Memo Angelo "Caenasso" "
Zane Giuseppe "Cuccagna" "
Costantini Angelo "Padrin" "
Collegio Sindacale:Rocco Flaminio, Novello Attilio, Toselli Giuseppe.
1940
Zanchi Armando Presidente
Memo Angelo "Caenasso" Consigliere
Tagliapietra Giovanni "Bigoli" "
Dei Rossi Luigi "Strighetta" "
Costantini Angelo "Padrin" "
Tagliapietra Albino "Marinaro" "
Costantini Luigi "Buriello"
Collegio Sindacale:Rocco Giannino, Ongaro Gino e Enzo Ubaldo.
1941
Memo Angelo "Caenasso" Presidente
Tagliapietra Albino "Marinaro" Consigliere
Costantini Luigi "Buriello" "
Rossi Luigi "Busarocche" "
Vio Giovanni "Grotto" "
Rossi Giuseppe "Brunetto" "
Bon Vittorio "Ciapatte" "
Collegio Sindacale:Memo Erminio "squadrista", Venni Cav. Giovanni e Voltolina Angelo.
1942
Costantini Giovanni "Colombo" Presidente
Costantini Alfredo "Boscolo" Consigliere
Molin Attilio "Boraccio" "
Rossi Giuseppe "Brunetto" "
Rossi Luigi "Suste" "
Costantini Giannino "Zanmaria" "
Vio Giovanni "Grotto" "
Collegio Sindacale:Memo Erminio, Venni Cav. Giovanni e Sconocchia Dott. Giorgio.
Direttore: Torcellan Enrico "Foggia"
Segretario: Bressanello Albino.
1943 - 1944
Costantini Giovanni "Colombo" Presidente
Rossi Luigi "Suste" Consigliere
Memo Angelo "Caenasso" "
Vio Giuseppe "Grotto" "
Zane Vittorio "
Seno Virginio "
Rossi Antonio "
Collegio Sindacale:Venni Cav. Giovanni, Muselle Iolando e Scarpa Erminio.
Risultano iscritti oltre 300 pescatori.
Venne la caduta del fascismo e la fine della guerra.
Il 3 Giugno 1945 alla presenza dei rappresentanti del Comitato di Liberazione del partito democristiano, socialista e comunista, del Maresciallo dei
carabinieri e del Brigadiere della finanza si riunirono 280 soci.
Fu nominata una commissione di inchiesta sulle attività del Presidente uscente, Costantini Giovanni "Colombo", composta da Costantini Vittorio "Versotto",
Vitturi Augusto "Brustolon" e Costantini Gustavo "Moretto".
A formare il Consiglio di Amministrazione vennero chiamati:
Memo Alberto "Ballarin" Presidente
Vio Angelo "Cagretti" Consigliere
Memo Angelo "Caenasso" "
D'Este Ubaldo "Frattin" "
Costantini Gustavo "Moretto" "
Vitturi Augusto "Brustolon" "
Rossi Luigi "Suste" "
Collegio Sindacale: Venni Giovanni, D'Este Giuseppe, Amadi Giuseppe.
Si riporta il bilancio al 31.12.1945
Il 23 aprile del 1945 si era ricostituita a Roma la Confederazione Cooperative Italiane come “libero organismo apolitico a base nazionale,
che si ispira ai principi della scuola sociale cristiana”.
Il 21 settembre del 1945, davanti al notaio Pellegrini la Cooperativa San Marco fra Lavoratori della Piccola Pesca fu una delle quattro cooperative veneziane
fondatrici di analoga organizzazione nella Provincia di Venezia.
Il 27 giugno 1951 venne eletto Presidente il Cav. Angelo Trevisan che rimase in carica sino al 1975.
Durante la gestione del Cav. Angelo Trevisan furono risanate le finanze della Cooperativa, venne rilanciata la gestione del Mercato del pesce di Burano che per
un certo numero di anni svolse una funzione economica importante per i pescatori e per l’economia locale. I rapporti con i commissionari che gestivano il posteggio
di vendita al Mercato Ittico all’Ingrosso del Tronchetto trovarono un loro equilibrio.
Fu migliorata la gestione della tintoria delle reti. A seguito di un incendio che distrusse in parte la Casa del Pescatore, si resero necessari lavori di ristrutturazione.
Nel 1955 furono tentate iniziative per realizzare un stabulario per molluschi al Forte di Mazzorbo.
Il 23 febbraio 1975 gli subentrò il Rag. Romano Memo, tuttora in carica. Il primo annoso problema era la ristrutturazione e il consolidamento della Casa del Pescatore.
La tintoria delle reti stava andando in disuso. Le reti di nailon non necessitavano più del trattamento di tintura tradizionale. Il fabbricato era fatiscente; bisognava
predisporlo per una nuova funzione.
La pesca stava evolvendosi anche a Burano. Le prime turbosoffianti arrivarono nell’isola.
La Legge 192 del 1977 che dettava norme per la commercializzazione dei molluschi eduli lamellibranchi imponeva la costruzione di un centro di raccolta pena il blocco della pesca.
Utilizzando normative Regionali, ma sfoderando tanto coraggio, perché le disponibilità finanziarie della Cooperativa erano limitatissime, tanto che tutt’oggi pendono alcuni
obblighi finanziari, fu costituito il Centro di Raccolta, un frigorifero con un riproduttore di ghiaccio al servizio dei soci.
Altra particolare attenzione fu rivolta alla organizzazione di specifici corsi per far acquisire ai soci i titoli professionali di Capo Barca e Marinaio Motorista
provvedendo prima al soddisfacimento della scuola dell’obbligo.
Nel 1984 la grande svolta. La Cooperativa passò alla gestione diretta di altri due posteggi di vendita al mercato all’ingrosso avendovi rinunciato le Cooperative
di S. Pietro in Volta e Pellestrina che orbitavano economicamente a Chioggia.
I soci furono obbligati a conferire tutto il prodotto alla Cooperativa. Così iniziarono ad affluire nuovi flussi finanziari con un aggravio delle difficoltà di gestione.
La diversificazione delle attività di pesca fu una delle costanti dell’azione della Cooperativa; trasformare una parte dei soci da pescatori di cattura in allevatori
era un investimento per il futuro.
Si organizzarono corsi per allevatori di mitili, credo siamo stati i primi nel Veneto. Il Dott. Angelo Grasso Presidente dell’Unione Provinciale Confcooperative,
allora giovane amministratore del movimento cooperativo ne è buon testimone.
In Laguna Nord non si era mai sviluppata la miticoltura. Allo scopo, con alcuni soci della San Marco fu fondata una piccola cooperativa (La Nuova Pesca Burano) poi sciolta.
Furono predisposti progetti per due vivai sperimentali: uno in Canale Gaggia ed uno in Canale San Felice adiacente alla valle Paleazza per un totale di mq. 10.000.
L’ottusità della commissione di salvaguardia fece naufragare il tutto. Venne negata l’autorizzazione “perché erano di intralcio alle maree e deturpavano il paesaggio”.
Poveri uomini che credono di svolgere una funzione di salvaguardia, invece il più delle volte sono di ostacolo allo sviluppo economico della città.
Già all’inizio degli anni ‘80 con il CO.S.P.A.V. iniziammo in sordina un tentativo di allevamento di Tapes Decusattus o Filippinarum, meglio conosciuti come Concoli o
Vongole Veraci. Ma per quante concessioni abbiamo richiesto al Magistrato alle Acque ci furono sempre negate. Fu imposta la nascita del CO.VE.AL.LA. grande consorzio
di difficile gestione. Tralascio la vicenda delle aree lagunari perché di scottante attualità. I freni che ci furono imposti negli ultimi dieci anni hanno consentito
di converso al Polesine di decollare passando da terra derelitta a fonte di ricchezza nel settore.
Nel settembre del 1993 una seconda grande svolta, la trasformazione della Cooperativa da Servizi a Lavoro. Una nuova legge imponeva che il passaggio del prodotto
da socio a cooperativa venisse fatturato con notevoli difficoltà per entrambi. Con oltre settanta soci furono stipulati i contratti di comodato per i natanti e le
attrezzature. Di fatto la Cooperativa diventava armatrice e i pescatori soci lavoratori.
Di recente una normativa CEE, il Decreto L.vo 530, impone una nuova grande ristrutturazione del fabbricato della Cooperativa e del Centro di raccolta.
A livello Regionale la Cooperativa è stata sempre attiva nella promozione dei vari organismi associativi: dalla Veneta Pesca, costituita dopo la crisi derivata dal
colera di Napoli; al Consorzio Peschereccio Veneto, creato nel 1937, ai recenti CO.VE.AL.LA., CO.LI. Venezia costituito con le Cooperative di S. Pietro in Volta e
Pellestrina, al Consorzio per la Gestione della Pesca dei Molluschi Bivalvi nel Compartimento Marittimo di Venezia.
Il futuro non è ben delineato. Ai pescatori si chiede sempre di diventare allevatori, ma per farlo servono capitali di difficile reperimento, spazi in concessione
a basso costo e soprattutto un’opera scientifica di sostegno. I pescatori prima di tutto devono pensare all’oggi. Il futuro è nella buona volontà e disponibilità
di chi può sostenerci.
Attualmente i soci sono n° 136 dei quali n° 99 residenti a Burano e 37 fuori dall’Isola.
I natanti della Cooperativa sono così suddivisi:
N° 2 natanti a motore superiori alle 10 TSL.
N° 53 barche a motore inferiori alle 10 TSL.
Gli altri natanti operano a remi con motori fuoribordo.
Una settantina di soci effettuano la tipica pesca lagunare con tresse, tredici lo strascico in mare, ventisei operano con le turbosoffianti con undici natanti.
Gli altri svolgono pesca lagunare secondo le stagioni: pesca del pesce novello, raccolta molluschi ecc.
Il fatturato degli ultimi tre anni si aggira in una costante di £. 3.200.000.000. La gestione della Cooperativa è molto complessa con quattro impiegati in sede
e tre al mercato ittico. Amministrativamente la Cooperativa contabilizza n° 2837 fatture di acquisto e n° 20.312 fatture di vendita.
Di converso non siamo un’azienda che deve realizzare utili, bensì un organismo che deve erogare sempre più servizi ai soci e sviluppare nuove possibilità di lavoro.
Il movimento cooperativo si dimostra quindi la forma migliore di gestione per questo tipo di piccole realtà che resistono da cento anni.
1945/1995 consigli di amministrazione e collegi sindacali della cooperativa "San Marco" fra lavoratori della piccola pesca
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03.06.1945 - 18.03.1947 Memo Alberto "Ballarin" Vio Angelo "Cagretti" Memo angelo "Caenasso" " D'Este Ubaldo "Frattin" " Costantini Gustavo "Moretto" " Vitturi Augusto "Brustolon" " Rossi Luigi "Suste" " Collegio Sindacale: Venni Giovanni, Amadi Giuseppe e D'Este Amedeo. |
Presidente Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere |
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19.03.1947 - 19.06.1949 Memo Angelo "Caenasso" Memo Alberto "Ballarin" Vitturi Augusto "Brustolon" " Costantini Gustavo "Moretto" " Molin Narciso "Boggiordin" " D'Este Ubaldo "Frattin" " Seno Giovanni " Collegio Sindacale: Venni Comm.Giovanni, Amadi Giuseppe e D'Este Giuseppe. |
Presidente Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere |
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20.06.1949 - 23.06.1951 Memo Angelo "Caenasso" Bon Marcello "Ciapatte" Costantini Gustavo "Bagatella" " Tagliapietra Giannino "Zanmaria" " Memo Alberto "Ballarin" " Memo Attilio "Caenasso" " Molin Luigi "Boraccio" " Collegio Sindacale:Venni Comm. Giovanni, Amadi Giuseppe e D'Este Vittorio. |
Presidente Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere |
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24.06.1951 - 16.04.1955 Trevisan Angelo "Coteretto" D'Este Giuseppe "Frattin" Costantini Armando "Buriello" " Dei Rossi Attilio "Pacciarina" " Costantini Carlo "Spinello" " Molin Narciso "Emilio" " Seno Giovanni " Collegio Sindacale: Dott. Putilli Nicola, Cav. Arturo Regazzo e Tagliapietra Armando "Tisbe". |
Presidente Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere |
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17.04.1955 - 20.06.1959 Trevisan Angelo "Coteretto" Dei Rossi Attilio "Pacciarina" Molin Narciso "Boggiordin" " Costantini Carlo "Spinello" " Rossi Giuseppe "Babba" " Molin Attilio "Boraccio" " D'Este Giuseppe "Frattin" " Collegio Sindacale: Dott. Nicola Putilli, Regazzo Cav. Arturo e Tagliapietra Armando. |
Presidente Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere |
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21.06.1959 - 28.04.1962 Trevisan Angelo "Coteretto" Dei Rossi Attilio "Pacciarina" Molin Attilio "Boraccio" " Rossi Giuseppe "Babba" " Costantini Mario "Padrin" " Zane Mario " Vitturi Erminio " Collegio Sindacale:Dott. Putilli Nicola, Regazzo Arturo e Vio Aldo. |
Presidente Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere |
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29.04.1962 - 05.10.1968 Cav. Trevisan Angelo "Coteretto" Rossi Giuseppe "Babba" Costantini Mario "Padrin" " Dei Rossi Attilio "Pacciarina" " Vitturi Luciano "Brustolon" " Vitturi Erminio " Tagliapietra Pasquale " Collegio Sindacale:Dott. Nicola Putilli, Cav. Regazzo Arturo e Molin Mario. |
Presidente Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere |
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06.10.1968 - 16.12.1972 Cav. Trevisan Angelo "Coteretto" Rossi Giuseppe "Babba" Costantini Mario "Padrin" " Vitturi Luciano "Brustolon" " Rossi Giuseppe "Suste" " Costantini Gigi "Stroppe" " Costantini Francesco "Pipetta"(da 30.09.69) " Tagliapietra Pasquale " Collegio Sindacale:Dott. Nicola Putilli, Regazzo Arturo e Molin Mario. Il 06.06.1971 viene rinnovato il Collegio Sindacale; vengono eletti: il Dott. Nicola Putilli, il Rag. Romano Memo e Bon Erminio. |
Presidente Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere |
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17.12.1972 - 22.02.1975 Cav. Trevisan Angelo "Coteretto" Rossi Giuseppe "Babba" Costantini Mario "Padrin" Dei Rossi Rino "Battiston" Rossi Giuseppe "Suste" Costantini Francesco "Pipetta" D'Este Ennio |
Presidente Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere |
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23.02.1975 - 12.03.1978 Memo Rag. Romano Costantini Mario "Padrin" V. Pres. Costantini Romano "Burieletto" Dei Rossi Federico "Strighignol" " Dei Rossi Rino "Pacciarina" " Rossi Giuseppe "Suste" " Dei Rossi Rino "Battiston" " Collegio Sindacale:Dott. Nicola Putilli, Bon Erminio e Paolo Memo. |
Presidente V.Presidente Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere |
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13.03.1978 - 21.12.1981 Memo Rag. Romano Presidente Costantini Mario "Padrin" V. Pres. Costantini Giuseppe "Padrinello" Consigliere Dei Rossi Federico "Strighignol" " Dei Rossi Rino "Pacciarina" " Costantini Romano "Burieletto" " Vidal Attilio "Mastrille" " Il 10.07.1982 viene rinnovato il Collegio Sindacale e vengono eletti: Dott. Angelo Baroncini, Dott. Guido Zannoni e Bon Erminio, che saranno sempre rieletti, tanto che risultano ancora in carica. |
Presidente V.Presidente Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere |
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22.12.1981 - 11.02.1984 Memo Rag. Romano Costantini Mario "Padrin" Costantini Giuseppe "Padrinello" Dei Rossi Federico "Strighignol" Dei Rossi Rino "Pacciarina" Costantini Romano "Burieletto" Vidal Attilio "Mastrille" |
Presidente V.Presidente Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere |
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12.02.1984 - 13.02.1987 Memo Rag. Romano Costantini Mario "Padrin" Dei Rossi Federico "Strighignol" Costantini Giuseppe "Padrinello" Tagliapietra Mario "Panna" Vidal Attilio "Mastrille" Dei Rossi Rino "Pacciarina" |
Presidente V.Presidente Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere |
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14.02.1987 - 30.07.1991 Memo Rag. Romano Costantini Mario "Padrin" Dei Rossi Federico "Strighignol" Tagliapietra Mario "Panna" Vidal Attilio"Mastrille " Costantini Giuseppe "Padrinello" Rossi Luciano “ |
Presidente V.Presidente Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere |
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31.07.1991 - 06.02.1995 Memo Rag. Romano Costantini Mario "Padrin" Dei Rossi Federico "Strighignol" Tagliapietra Mario "Panna" D'Este Massimo "Rama" D'Este Romano "Rama" Molin Bruno "Poveromo" |
Presidente V.Presidente Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere |
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07.06.1995 - 03.08.1998 Memo Rag. Romano Costantini Mario "Padrin" Dei Rossi Federico "Strighignol" Tagliapietra Mario "Panna" Costantini Giuseppe "Padrinello" D'Este Massimo "Rama" Molin Bruno "Poveromo" |
Presidente V.Presidente Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere |
















































